Studio Legale Bonomo e Associati

La Suprema Corte chiarisce i presupposti della legittima difesa.

 I presupposti della scriminante di legittima difesa vengono chiariti dalla Suprema Corte  

Una recente sentenza della Suprema Corte (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza 27 novembre 2015, n. 47177) ha precisato i presupposti e i contorni della scriminante di legittima difesa ricordando la legge 13 febbraio 2006, n. 59 "Modifica all'articolo 52 del codice penale in materia di diritto all'autotutela in un privato domicilio" che negli ultimi tempi viene chiamata in causa a sproposito e pure in sketch comici di dubbio gusto nella drammatica situazione di criminalità dilagante nel nostro Paese.  Legittima difesa immagine

Richiamo una mia videonota sui presupposti della legittima difesa e sulla valutazione di equilibrio che viene rimessa al giudice: https://youtu.be/0iGOSINZ66M

La Suprema Corte chiarisce ora che tale legge aveva già esteso l’ambito della legittima difesa. In particolare, nel caso di violazione di domicilio o di privata dimora o nelle relative pertinenze, si presume la legittima difesa e quindi il rapporto di proporzione tra offesa e difesa, se colui che vi abita usasse un’arma per difendere: 

– la propria o altrui incolumità; 

– i beni propri o altrui, quando non vi è pericolo d’aggressione. 

In altre parole, viene introdotta una presunzione automatica di legittimità della difesa nel caso in cui il fatto avvenga nel domicilio dell’aggredito o nel suo luogo di lavoro, sottraendo ogni valutazione nel merito del giudice. 

Questo non vuol dire che la legittima difesa consenta un’indiscriminata reazione:  richiedendosi comunque un attacco, nell’ambiente domestico, alla propria o altrui incolumità, o quanto meno un pericolo immediato di aggressione. Per fare un esempio chiaro, non sarà giustificabile sparare a un ladro munito di un solo grimaldello che sta aprendo il cancello del proprio cortile. 

avv. Giovanni Bonomo                                                  1 dicembre 2015