Studio Legale Bonomo e Associati

LO STUDIO DELL’AVVOCATO DIGITALE

Lo studio dell'avvocato digitale che fa uso di servizi di cloud computing è improntato a misure di sicurezza informatica e richiede un continuo aggiornamento, nell'attuale situazione di vuoto normativo sulla disciplina dei servizi cloud, del titolare dello studio.

Con piacere posso constatare che le mie previsioni ma anche preoccupazioni espresse nell’articolo su Il Sole 24Ore sulla gestione dei servizi cloud affidata ai noti fornitori di servizi con posizione dominate sul mercato sono state condivise  nel seminario di specializzazione su Lo studio dell’avvocato digitale, organizzato dal centro Studi Forense Euroconference in data 24 novembre 2017 a Milano.

I rischi del cloud sono stati magnificamente affrontati dal collega avv. Giuseppe Vitrani nella comparazione tra costi e vantaggi, proprio per quella consapevolezza che dobbiamo avere su quanto abbiamo guadagnato in facilità di utilizzo in mobilità e di quanto abbiamo però perso in privatezza.

La mancanza di un nostro controllo sui dati e la scarsa possibilità di intervento in termini di accesso, cancellazione o correzione degli stessi può essere ovviata da un’adeguata criptazione con sistemi che operino in fase di trasmissione dei dati al gestore dei servizi, perché nulla sappiamo della crittografia dei dati applicata dal gestore quando già si trovino in cloud. Questa cautela ovvierebbe anche alle “garanzie contrattuali” che non possiamo però contrattare perché prestabilite dal gestore.

Ma tale convegno è stato interessante anche per tutte le altre misure di sicurezza informatica dello studio legale, essendo stati affrontati, oltre al cloud computing per lo studio legale, anche gli argomenti:

$         --- > dell’antiriciclaggio giusta la nuova normativa eurpoea;

$         ---> della redazione dei link ipertestuali tra atto da depositare e i documenti allegati;

$         ---> della redazione dei sommari e dei segnalibri;

$         --->  della firma digitale e della PEC alla prova della giurisprudenza;

            --->  della conservazione dei documenti informatici.

Rinvio alle utilissime dispense messe a disposizione da Euroconference per gli iscritti e gli abbonati, che consentono di entrare nello specifico di tali temi con i relativi riferimenti normativi.

Avv. Giovanni Bonomo

Avvocato digitale

 

I voucher di lavoro occasionale. Tanto rumore per nulla.

Vi sono già le garanzie, in seguito a un decreto correttivo del Jobs Act, circa la destinazione dei voucher alle sole prestazioni accessorie e occasionali, in modo da impedirne l'utilizzazione irregolare.

Si sente parlare spesso in questi giorni, in pressoché tutti i canali televisivi, dell'abuso dei voucher, o buoni di lavoro INPS, per eludere le procedure amministrative e fiscali che un normale rapporto di lavoro richiederebbe. 

Molti giornalisti omettono però di ricordare che i voucher erano stati istituiti per ovviare al grave problema della disoccupazione giovanile e della crisi di lavoro in generale [1], che per molti aspetti è stata solo aggravata poi dalla normativa del Jobs Act

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Istituiti quindi per sopperire ai problemi di lavoro sommerso, ora i voucher vengono usati, in mancanza delle garanzie minime del lavoratore per un posto almeno garantito per una durata certa se non fisso, in modo durevole e non più per lavori occasionali e prestazioni saltuarie.

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MyVodafone e il futuro, già in essere, delle App

Non è a tutti noto che il traffico telefonico verrà gradualmente soppiantato dal traffico dati di Internet, che convoglierà, oltre ai messaggi di testo con il sistema della chat, anche il traffico voce, già consentito da varie App. Intanto alcune compagnie telefoniche si adeguano lasciando sopravvivere le vecchie modalità (ma riformulandone i costi) per i meno aggiornati che usano lo smartphone ancora in modalità telefonica.

 

Vi ricordate il mio articolo sulle nuove applicazioni per lo smartphone, le cosiddette App? Dicevo tra l'altro che semplificano la vita e permettono pure di risparmiare sui servizi di telefonia mobile che vengono ancora usati quando non ce n'è più ora alcun bisogno [1]. 

Molti non sanno ancora che Internet ha permesso ormai di abbandonare il traffico voce, sul quale viene convogliato anche il sistema Short Message Service, meglio noto come SMS, in favore del traffico dati che gli smartphone consentono anche in fonia quando collegati a Internet. Basti pensare alle App come Line, WhatsApp, WeChat, etc. 

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Titoli di credito, documenti di legittimazione e titoli impropri.

I documenti di legittimazione sono rappresentativi di un diritto acquisito direttamente ad un bene o ad una prestazione, pertanto sono diversi dai titoli di credito e non si applica la loro disciplina. I titoli impropri consentono il trasferimento del diritto, come nei titoli di credito, ma senza l'osservanza delle forme proprie della cessione. 

Nel parlare comune si fa confusione, a volte, tra i titoli di credito, di cui vi abbiamo già parlato [1], e i titoli di legittimazione. 

Bisogna fare chiarezza in proposito. Anzitutto se usassimo l'espressione, aderente al linguaggio normativo, di "documenti di legittimazione", già la confusione sarebbe impedita sul nascere. Proprio  perché si tratta di due cose nettamente distinte. 

Invero, mentre il titolo di credito contiene una dichiarazione,in genere una promessa unilaterale, incorporando un diritto letterale ed autonomo, cioè il diritto di credito, che può essere esercitato dal possessore del documento stesso, il documento di legittimazione, invece, ha la sola funzione di identificare l'avente diritto alla prestazione (biglietti di viaggio, del cinema, buono drink in discoteca, libretto di risparmio bancario, buono della lotteria, etc.), legittimando il possessore, appunto, quale titolare del diritto. 

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La famiglia del futuro. Sembianze e caratteristiche di un'entità in mutamento.

La famiglia del futuro. Sembianze e caratteristiche di un'entità in mutamento. Intervista all'avv. Giovanni Bonomo a cura di Silvia Barbati della facoltà di Scienze dell'Organizzazione dell'Università Bicocca - Milano.  

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D.: La famiglia del futuro. Come si immagina la famiglia fra 30 anni?

R.: Penso che il concetto di "famiglia" quale nucleo fondante della società, sopravvivrà nonostante l'aumento delle tipologie e la diversificazione dei modelli. Guardiamo alle unioni di fatto sempre in aumento, al fenomeno crescente dei figli nati fuori dal matrimonio: già rispetto a dieci anni fa il numero delle famiglie di fatto è più che raddoppiato, considerando anche le varie convivenze more uxorio, come si dice in linguaggio giuridico, costituite dopo precedenti matrimoni falliti. Queste nuove famiglie sono nuclei familiari con la stessa dignità e la stessa coesione delle famiglie tradizionali, e già il legislatore ha dovuto riconoscere e regolamentare queste situazioni di fatto soprattutto nell'interesse dei figli naturali, i soggetti più deboli, i quali sono parificati ormai in tutti i loro diritti ai figli legittimi. Il figli naturali vantano ora esattamente gli stessi diritti nei confronti dei genitori, come affermato dalla legge n. 219 del 10 dicembre 2012 in materia di riconoscimento dei figli naturali. Ma la domanda che un genitore responsabile deve porsi adesso, e non tra trent'anni, è questa: sono in grado di assicurare al figlio che intendo procreare una vita felice? Speriamo di non dover aspettare 30 anni perché maturi nelle persone questo senso di responsabilità.

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I rumori molesti e la tutela penale

Ai fini della configurabilità del reato di "disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone" è necessaria che i rumori non solo superino la soglia della normale tollerabilità, ma che possano anche disturbare la quiete pubblica, essere cioè idonei a disturbare una pluralità indeterminata di persone. 

Siamo già intervenuti sulla questione dei rumori del vicino e sulle regole di silenzio e di educazione nel condominio [1]. 

Tuttavia riceviamo ancora molte richieste di chiarimenti sulla possibile tutela in sede penale a fronte di ipotesi di reato per rumori molesti. 

In effetti esiste il reato di "disturbo alle occupazioni e al riposo delle persone" [2] ma vogliamo ricordarvi che la tutela penale deve essere l'ultima scelta - o, come si dice in linguaggio giuridico, l'extrema ratio - del condòmino, o in genere dell'abitante un'unità immobiliare, a fronte di immissioni rumorose che lo disturbino gravemente.rumore-condominio

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La denuncia di successione. Come si calcola l'imposta di successione.

La denuncia di successione permette agli eredi del defunto di subentrargli nella disponibilità di quanto da lui posseduto in vita, seguendo però determinate regole e imposizioni fiscali, tra cui l'imposta di successione. 

Sappiamo che alla morte di una persona si apre la successione. Vi abbiamo parlato delle regole per stabilire chi siano gli eredi, e come si ripartito tra loro l'asse ereditario, in mancanza di testamento [1]. 

Ora volgiamo chiarirvi che gli eredi del defunto non possono restare inerti, prevedendo la legge determinati adempimenti per gli eredi, che anzitutto devono dichiarare, con un'apposita denuncia di successione, se accettare o non accettare l'eredità. 

Tale denuncia, o anche dichiarazione, di successione deve essere inoltrata entro un anno dalla data del decesso, all'ufficio del registro dell'Agenzia delle Entrate competente in base all'ultima residenza del defunto. Se questi era residente all’estero deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate di Roma 6.  come-e-quando-calcolare-limposta-di-successione-agevolata-prima-casa

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